Abbiamo fatto scuola passeggiando in compagnia di quattro asini, contando gli anni dai cerchi dei tronchi, progettando orti sinergici e seminando pomodori, osservando il brulichio delle api negli alveari e la perfezione delle cellette esagonali, parlando di cosmovisione e miti dei popoli originari.
Abbiamo fatto scuola vendemmiando e preparando la pasta fresca con il rosolaccio, il pane, la crema di nocciole raccolte nel frutteto, costruendo circuiti elettrici con limoni e graffette, osservando al microscopio i batteri azotofissatori, progettando e costruendo modellini di aule, biblioteche e giardini pubblici sostenibili. Abbiamo raccolto macroinvertebrati nel fiume per valutarne il grado di inquinamento e raccolto campioni di terra per osservarne il grado di fertilità, allestito lombricaie e preparato concimi naturali.
Abbiamo anche scoperto la storia ambientale e sociale che si nasconde dietro i prodotti che compriamo ogni giorno e analizzato le possibili alternative. E ancora: abbiamo osservato e ricostruito ecosistemi analizzando la rete dei viventi, giocato e discusso sull’impronta ecologica, la biodiversità, l’energia e il clima, il saccheggio delle risorse naturali da parte dell’umanità e la loro ingiusta distribuzione. Abbiamo riutilizzato i “rifiuti” trasformandoli in risorse per creare decorazioni natalizie o modellini e stiamo imparando a limitare gli sprechi e a riciclare correttamente.
Insieme abbiamo capito, tra le altre cose, che noi umani siamo parte dell’ambiente e non i dominatori, che la pandemia ci insegna a rispettare i limiti, che dobbiamo cambiare stile di vita, aver cura dei viventi e del pianeta, sentirci responsabili e fare scelte consapevoli. E che in questo modo si vive meglio.
Tutto questo è successo nell’anno scolastico che si sta concludendo in Cascina Cappuccina, a Melegnano (Milano), dove la cooperativa sociale Praticare il futuro ha accolto le bambine e i bambini di terza, quarta e quinta elementare dell’Istituto comprensivo Frisi di Melegnano, che per nove mesi, una volta alla settimana, a turno sono venuti a fare scuola in fattoria. Da quando nel loro edificio scolastico è stato scoperto l’amianto sono ospitati in un conteiner, che non permette il distanziamento reso obbligatorio dalla pandemia. Tra le varie possibilità offerte dal Comune, la dirigente ha scelto la Cascina. E così la crisi è diventata un’opportunità per cambiare il modo di fare scuola. Con grande felicità dei bambini e bambine.
Fonte: comune-info.net – Articolo di Sandra Cangemi – visualizza l’articolo